Irene Dionisio
Senza paura
Quella del giudizio altrui spesso ci frena, ma per IRENE DIONISIO è proprio dal superamento di quel timore che si diventa autentiche.
di Cristina Manfredi

Irene Dionisio, regista e sceneggiatrice torinese, realizza video-installazioni e lungometraggi per spiegare al mondo le difficoltà del dialogo tra culture diverse, l’universo di chi soffre di disturbi mentali, le vite dure delle prostitute, ma anche la lotta quotidiana dei lavoratori e di tutti quelli che hanno dovuto fare i conti con le crisi sociali ed economiche dei nostri tempi. In più, dal 2017 è direttrice del Torino Gay & Lesbian Film Festival.
Qual è la cosa che fa più paura alle persone quando gli si chiede di essere autentiche?
«Il giudizio degli altri. Siamo veri quando troviamo il coraggio di parlare con la nostra voce, ma nel farlo sappiamo che affronteremo le opinioni di chi ci sta intorno, quindi dobbiamo superare l’apprensione e farci sentire per quello che siamo».
L’essere fedeli a se stessi è un qualcosa che si può coltivare?
«Direi proprio di sì. Io mi dedico a delle sedute di meditazione per mettermi all’ascolto di me stessa, ma non mi limito all’introspezione, perché per me è altrettanto importante la ricerca e l’ascolto degli altri».
Qual è il gesto più autentico che ricorda, o perché ne era protagonista, o perché magari l’ha vissuto da parte di qualcun altro nei suoi confronti?
«Mia madre è una bravissima chef e mi commuove sempre quando serve qualcosa a tavola per me. C’è una cura e un amore che non ho mai ricevuto da nessuno».
Quanto di autentico vede oggi nelle donne?
«Il ruolo della donna deve essere ridefinito secondo le sue reali ed effettive esigenze senza obsolete imposizioni culturali. Grazie alla battaglia giornaliera di molte di noi sarà possibile pensare ad un futuro più equo per tutti».
Come fa a capire se chi le sta di fronte è sincero?
«Dallo sguardo e dalla sua gentilezza».


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«Mi commuove l’amore con cui mia madre mette in tavola il cibo per me. In quei gesti c’è una cura, un’autenticità che non ho mai trovato in nessun altro».
«Il ruolo della donna deve essere ridefinito secondo le sue reali ed autentiche esigenze senza obsolete imposizioni culturali».
«Siamo veri quando troviamo il coraggio di parlare con la nostra voce. Dobbiamo superare il timore del giudizio altrui e farci sentire per quello che siamo»